giovedì 12 febbraio 2015

La Bambina che salvava i Libri - Markus Zusak



Titolo originale: The Book Thief
Pagine: 576
Casa Editrice: Sperling
Anno uscita australiana: 2005
Anno uscita italiana: 2013

Il libro, sicuramente più noto sotto il nome “Storia di una Ladra di Libri” (titolo della versione cinematografica), è stato scritto da Markus Zusak nel 2005, ha vinto in tutto tre riconoscimenti:
×   Il Kathleen Mitchell Award 2006 (premio letterario bi-annuale australiano per giovani autori);
×   L’Ena Noel Award nel 2008 (premio letterario bi-annuale australiano per incoraggiare nuovi autori);
×   Il Deutscher Jugendliteraturpreis nel 2009 (premio letterario annuale tedesco nato per sostenere e premiare la letteratura per bambini);
Il romanzo è ambientato in Germania poco prima e durante la Seconda Guerra Mondiale, la protagonista è Liesel Meminger una bambina di nove anni che, nonostante la tenera età. ne ha già viste forse troppe a cominciare dalla morte del fratello davanti ai suoi occhi e dalla perdita dei genitori. È proprio durante il funerale del fratello che Liesel ruba il suo primo libro, un libro sulla sepoltura caduto di tasca ad un becchino. 

La madre scompare subito dopo il funerale, il padre era già sparito prima dell’inizio del racconto. Liesel viene affidata ad una coppia intorno ai cinquant’anni: il dolce e comprensivo Hans Hubermann e la fredda e severa Rosa, entrambi la ameranno come una figlia.
Importante è l’amicizia con il suo vicino di casa Rudy Steiner, un simpatico ragazzino che prova un’ammirazione sfrenata per l’afroamericano campione olimpionico di corsa Jesse Owens, e per questo preso in giro e bulleggiato dai suoi compagni e dai ragazzini della gioventù hitleriana. Un amico fidato per la piccola Liesel, compagno di giochi e furtarelli.
Lo sconvolgimento più grande nella vita della Ladra di libri e della famiglia Hubermann è però l’arrivo di Max, un ragazzo ebreo riuscito a fuggire dai tedeschi fino a quel momento. Max si trasferirà nello scantinato della modesta casetta e cambierà la vita della ragazzina spronandola a fare di più e ad accrescere la sua creatività.
Il libro continua dunque raccontando le vicende della bambina che diventa pian piano una ragazzina: dagli scontri a scuola con i suoi compagni che la prendono in giro perché non sa leggere, alle lezioni a casa con Hans che pazientemente le insegna; dalla loro vita difficile e povera ai “furti” dei libri che Liesel riesce a mettere a segno e dall’amicizia con Rudy che tutto ciò che vuole da lei è un bacio, al dolce rapporto fraterno con Max.

Ciò che ho amato in questo libro è intanto il punto di vista, il narratore si può dire che è un narratore onnisciente, sa tutto ciò che è successo a 360°, questo perché è la Morte. All’inizio del romanzo dice infatti di aver incontrato Liesel tre volte in tutto, ma non sta a me però dirvi quando.
È comunque una Morte diversa da quella che possiamo immaginarci, è infatti una Mietitrice con dei sentimenti quali la pietà e la tristezza, tristezza per il mondo che la circonda in quel momento contornato di guerra e morti.

Il personaggio di Liesel è difficile da non amare, è una bambina che vuole sapere e conoscere, vuole leggere, vuole perdersi nei libri e non avendo la possibilità di comprarli li ruba come può: li salva da un incendio in onore del Führer, li ruba dalla casa del sindaco o da un povero becchino in un cimitero. La passione per i libri e la lettura la porterà anche a quella per la scrittura e sarà proprio questa nuova passione che la salverà alla fine del romanzo.
È poi difficile non affezionarsi a tutti i personaggi facenti parte della vita affettiva della ragazzina, anche Rosa all’inizio rigida e fredda si scopre poi una persona molto dolce e capace di tanto amore, nei confronti del marito che non fa altro che insultare con la parola “Saukerl” (trad. mascalzone) e anche nei confronti della bimba, “Saumensch”.
Hans è una persona meravigliosa, l’uomo che tutti vorrebbero coma padre e marito. Capace di enormi gesti di bontà e coraggio che rischiano anche a metterlo nei guai di fronte alla gestapo.
Un libro che non può non piacere e lasciarti qualcosa, un romanzo che fa riflettere sulla bruttura della guerra dal punto di vista di una famiglia tedesca e che fa anche capire che non tutti i tedeschi erano il nemico, in quanto molti non erano d’accordo con le ideologie ed i comportamenti di Hitler. 

Citazione:


“In tutta sincerità, mi sforzo di prendere la faccenda allegramente, anche se, a dispetto delle mie proteste, la maggior parte delle persone trova difficile credermi. Per favore, fidati di me. Posso davvero essere allegra. Posso essere amabile. Affettuosa. Affabile. E queste sono solo le parole che cominciano per A. Non chiedermi però di essere bella: essere bella non è da me”
- Morte


Voto: * * * * assolutamente magnifico, poco da dire.

Nessun commento :

Posta un commento

Se avete qualcosa da ribattere o comunque volete lasciare un commento fate pure. Sarò felice di leggere e di rispondervi il prima possibile!