sabato 29 agosto 2015

Il Volto della Paura - Dean Koontz

Titolo: Il Volto della Paura
Titolo originale: The Face Of Fear
Autore: Brian Coffey, pseudonimo di Dean Koontz
Pagine: 250
Casa Editrice: Sonzogno
Uscita americana: 1977
Uscita italiana: 1993

Ultimamente sto cercando di portare a termine questa sfida letteraria infinita che è appunto la 2015 Reading Challenge, un altro punto era: un libro che tua madre ama.
Mia madre è una grande appassionata di thriller, ma ogni tanto devia la sua rotta e va verso qualcosa di un po' più horror o fantasioso, ha scoperto Dean Koontz qualche anno fa e da allora l'ha amato profondamente. Uno qualsiasi dunque dei suoi libri sarebbe andato bene. Ho scelto dunque il Volto della Paura, la trama mi aveva effettivamente incuriosita, quindi mi son detta: ma perché no?
«Rilassati e cerca di divertirti, Edna.» Lui sciolse la cintura. La vestaglia si aprì. Sotto lei era nuda. Lui strinse piano i seni. «Se collabori, ne verrai fuori bene. E ti divertirai un mucchio. Non ti ammazzerò, a meno che tu non mi costringa. Non sono un macellaio, Edna. Io... non sono altro che il solito, banale stupratore.»
Via con la trama.

C'è un uomo molto cattivo chiamato il Macellaio e sta terrorizzando New York, lasciando dietro di sé una scia di vittime non indifferente. Tutte donne, tutte con qualche parte del corpo mancante e riposta da qualche altra parta non troppo lontano da loro. La polizia brancola nel buio, ma c'è un uomo a New York che riceve delle visioni di morte: Graham Harris. Harris ha ricevuto il dono dopo un incidente in montagna durante una scalata, rivive ciò che succede alle vittime e può dunque dare una grande mano alla polizia. Harris però non si trova a combattere solo con gli incubi inviatigli tramite visioni, ma anche con i suoi incubi personali che lo attanagliano nella stretta morsa della paura e dell'insicurezza.

Ed ora la mia modesta opinione su tutto ciò.
Il Volto della Paura non è un romanzo particolarmente lungo, ma fortunatamente Koontz riesce a far stare in quelle 250 pagine una lettura che scorre veloce e che volendo è leggibile nell'arco di qualche ora. E' una lettura leggera e piacevole che però ti lascia attanagliata dall'ansia nei momenti di maggiore suspance (io non potevo fare a meno di agitare il piede).
Koontz questa volta decide di limitare l'elemento sovrannaturale alle visioni del protagonista, concentrandosi molto di più sull'elemento thriller della storia.
Quello che ci troviamo davanti è infatti un ottimo thriller, sviluppato in poche ore e che va in crescendo fino ad arrivare all'ultima parte: la fuga per la salvezza dei due protagonisti. Qui vorrei fare un piccolo appunto: l'unica parte effettivamente un po' noiosetta è stata questa in quanto i due fuggono scalando un edificio, troppi termini tecnici, per chi non se ne intende diventa davvero pesantuccio.
Mi è piaciuto molto invece il fatto di voler far risalire la pazzia dei due serial killer alle idee di Nietzsche sui superuomini, fraintendendo abbastanza il suo pensiero.
«I superuomini?» «Soprattutto su quello.» «Perché soprattutto su quello?» «Perché non può essere diversamente. L'umanità come noi la conosciamo deve essere uno stadio intermedio nell'evoluzione. Altrimenti, tutto sarebbe privo di senso.» «Non siamo noi, forse, gli uomini di cui parla?»
Citazione preferita:
Connie non voleva morire, rifiutava di morire. Anche se Graham era già stato ucciso, lei non voleva seguirlo nella morte. Lo amava più di chiunque altro. A volte si sentiva delusa di non trovare le parole per esprimere la profondità dei sentimenti che provava per lui. Le parole dell'amore erano insufficienti. Lei lo adorava. Ma amava altrettanto la vita.
Voto: 


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