lunedì 14 settembre 2015

Tommyknockers, le Creature del Buio - Stephen King

Titolo: Tommyknockers, le Creature del Buio
Titolo originale: The Tommyknockers
Autore: Stephen King
Pagine: 783
Casa Editrice: Sperling & Kupfer
Uscita americana: 1987
Uscita italiana: 1989

E' stato un piccolo parto, ma dopo poco più di dieci giorni ce l'ho fatta, ho finito Tommyknockers, le Creature del Buio di Stephen King.
Perché un piccolo parto? Perché non m'immaginavo c'avrei messo tanto e così più della prima settimana di settembre l'ho "persa" in questo libro. Persa è una parola grossa in realtà e c'ho messo tanto soltanto perché ho finalmente trovato un lavoro! E dico proprio finalmente, dopo un anno e mezzo di ricerca, ho trovato un impiego nell'ambito impiegatizio che era ciò che desideravo, e per ironia della sorte lavoro a stretto contatto con camionisti. 
Ad ogni modo Tommyknockers è un libro di King che va letto, è ben scritto ed ha una trama interessante e molto ben articolata.
Iernotte a tarda ora, i Tommyknocker, i Tommyknocker, hanno bussato e oggi ancora. Vorrei uscire ma non so se posso, per la paura che m'hanno messo addosso!

Andiamo con una trama!

Bobby Anderson è una scrittrice (strano!) che vive in una cittadina del Maine (strano parte seconda) chiamata Haven. Vive sola col suo cane Peter e durante una passeggiata con quest'ultimo nel bosco, inciampa sulla punta di uno strano oggetto sepolto. Tutto sarebbe filato liscio e nulla sarebbe successo se Bobby non avesse deciso di dare una seconda occhiata all'oggetto misterioso, e questo sarebbe rimasto sepolto per altre migliaia di anni, ma si sa, il ka è bastardo e così Bobby si volta e decide di iniziare a scavare.
La sua mente si mise a rimuginare su che cosa potesse essere e questa volta lei la lasciò lavorare: aveva imparato che quando la mente insiste nel voler ritornare su un argomento, per quanti sforzi si facciano per sviarla, era meglio non ostacolarla. Solo gli ossessivi si preoccupano delle ossessioni.
Bobby e Gard
Gard è un poeta, è un amico di Bobby, ed ha deciso di farla finita, non ne può più di vivere. Proprio quando decide di chiudere con il mondo e suicidarsi, però, una sensazione si fa strada nella sua mente: Bobby è in pericolo.
E' così che torna ad Haven in aiuto della sua più cara amica. Peccato però che ad Haven la situazione stia iniziando a cambiare irrimediabilmente e qualcosa di strano si sta impossessando e sta mutando gli abitanti della tranquilla cittadina.

Ed ora la mia modesta opinione su tutto ciò.

Tommyknockers era un libro che avevo sullo scaffale da più di un anno, ed erano anni che mi proponevo di leggerlo, la sua mole ed il titolo mi avevano sempre affascinata, ma non aveva mai avuto reale voglia di iniziarlo.
Non è il migliore romanzo di King, sia chiaro, ma è comunque stato una lettura appassionante e praticamente mai noiosa.
Come sempre King ha costruito un piccolo universo con le sue regole. Il lettore si trova davanti ad un qualcosa che non sa cos'è e lo scopre insieme ai protagonisti di questo romanzo, che non sono per di più degli eroi. Al contrario, a mano a mano che la trama si evolve diventano i veri e propri cattivi ed il lettore non può assolutamente tifare per loro.
La mutazione che avviene negli abitanti di Haven è qualcosa di spaventoso che mette i brividi al lettore che si ritrova davanti degli esseri che erano persone, ma ora sono cose capaci di tutto pur di preservare loro stessi e poter completare la loro mutazione.
L'unica persona che scampa a tutto questo è Gard, ma non puoi fidarti di lui. E' un alcolizzato che preferisce chiudere gli occhi o ubriacarsi fino a non capire più nulla piuttosto che affrontare la situazione e decidere di fare qualcosa, come si può sperare che sia lui a salvare la situazione?
La trama però scorre e non puoi fare a meno di leggere per capire chi siano veramente i Tommyknocker e quale sarà poi il destino che attende il resto del mondo.
King, secondo me, non è un mago dei finali. Costruisce delle storie incredibilmente giganti che però finiscono sempre in un modo che lascia l'amaro in bocca. Questo libro è a metà, nel senso che non sono sicura che mi abbia soddisfatta al 100%, ma come sempre dopo aver costruito un colosso del genere, come lo si può concludere se non come King ha deciso di concluderlo? Le sue fini sono forse deludenti ogni tanto, ma sono le uniche possibili. Vedete? Sono un po' indecisa.
Ho amato la veloce citazione a It, buttata lì a caso, solo per chi l'ha letto. Adoro questo di King in realtà, i suoi libri si toccano l'un l'altro in un universo comune di sua creazione, dove tu sai che ad Haven ci sono i Tommyknocker e nel frattempo a Derry si è svegliato dal suo sonno un qualcosa che ha le sembianze di un clown assassino. Che culo per i personaggi kinghiani insomma!
Intanto il mal di testa era peggiorato, in particolare quello di Tommy, e dopo aver comperato una dozzina di Allstate di Sears e più di un centinaio di batterie assortite, torcia, mezza torcia, stilo e mini al Tru-Value di Derry (dove era appena arrivata una nuova fornitura) avevano capito di dover rientrare al più presto possibile. Tommy aveva iniziato a soffrire di allucinazioni e mentre risaliva Wentworth Street aveva avuto l'impressione di scorgere un clown che sogghignava facendo capolino da un tombino. Un clown con scintillanti dollari di argento per occhi e un mazzo di palloncini di cui tratteneva i fili nella mano infilata in un guanto bianco.
Inoltre diciamolo, quanto si diverte King ad autocitarsi?
Inoltre scriveva buone storie western in cui c'era da affondare i denti con piacere, buone storie solide senza tutti quei mostri inventati e tutte quelle parolacce dei libri che scriveva per esempio quel tizio di Bangor. Ottimi western, diceva la gente.
Per concludere comunque: lo consiglio tranquillamente e penso che potrei anche ritrovarmelo in mano tra qualche anno. Se non avete però mai letto nulla del Re, vi sconsiglio di approcciarlo con questo romanzo, ne ha scritto di più belli.

Citazione preferita:
Era stato cresciuto sulla base della convinzione che Dio è amore, ma veniva da chiedere che cosa volesse significare amare un Dio, quando aveva fatto gli uomini e le donne abbastanza intelligenti da sbarcare sulla luna ma abbastanza stupidi da dover imparare ogni volta che il "per sempre" non esiste.
Voto: 
Indecisissima in realtà tra tre e mezzo o quattro, merita più di tre e mezzo, ma forse non un quattro pieno. Nell'indecisione se n'è prese tre e mezzo.

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