mercoledì 11 maggio 2016

Intervista Carlotta Pollini


Intervistiamo oggi l'autrice del divertente romanzo: Assurde Cronache dell'Apocalisse, edito da Inspired Digital Publishing e scritto dalla simpatica Carlotta Pollini. (Recensione del libro qui e anteprima qui).


Andiamo subito alle domande.


-Ciao Carlotta, la prima domanda è standard. Ti va di farci una breve presentazione? Dimmi pure tutto quello che vuoi su di te.


Se mi va? Ma dovrebbe uscirne qualcosa tipo un curriculum o una presentazione del mio regime alimentare? Va bene, provo a fare la persona seria. Iniziamo con l'età, ho trentuno anni (vado per i trentadue) e mi piace dirlo; lavoro in un ristorante nel cuore del Chianti, ho la fortuna di fare un lavoro che amo tantissimo, adoro stare in mezzo alla gente ed entrare in contatto, anche se per pochissimo tempo, con persone provenienti da tutto il mondo. E, a parte il divertimento, resta il fatto che posso pizzicare piccole storie da tutti coloro con cui ho parlo.



-Hai scritto un romanzo comico-horror, un genere che non si sente spesso. Come ti è venuta l'idea? Hai preso spunto da qualcosa in particolare?



Non saprei dire se sia poi così horror ma spero sia comico. L'idea è nata sull'onda del fenomeno Z, ne sono tutt'altro che immune, ma i libri che ti ritrovi tra le mani sono apocalittici, disastrosi e angoscianti e credo che il mondo sia abbastanza angosciante senza doverci mettere per forza un'orda di zombie sotto casa. Così ho fatto un tentativo, in fondo quando scrivo procedo sempre per esperimenti, e ho provato a scrivere di zombie senza virus misteriosi e senza mascelle idrofobe, ricalcando il mito dello zombie nel senso più arcaico e haitiano possibile. Mentre scrivevo mi sono divertita e l'idea era semplicemente quella di divertire anche gli altri.


-Questo è solo il primo di una serie di romanzi, hai già delineato una trama per gli altri libri della saga? Sai già quanti saranno e come andrà a finire?


Sì, sto scrivendo il secondo. Dovrebbero essere tre, uso il condizionale perché nell'impianto iniziale avevo pensato a una trilogia ma non escludo la possibilità di continuare a divertirmi scrivendo e “usando” i soliti strampalati personaggi, magari con degli spin off. Quindi sì, so come andrà a finire e se i personaggi non si ribelleranno resterà una trilogia.



-Il personaggio di Isacco è avvolto nel mistero, io personalmente sono molto curiosa di sapere meglio chi fosse prima di diventare uno zombie. Svelerai qualcosa in più nei prossimi libri o lascerai tutto all'immaginazione?



Curiosa! Posso non rispondere? Partiamo dal presupposto che a me piace molto l'idea che sia il lettore a costruire delle storie, certo, con un aiutino esterno... ho risposto, no?



- Ma insomma....!! Comunque andando avanti oltre ad Assurde Cronache dell'Apocalisse, hai altri progetti in mente?



Tanti! Ed è un problema. Ci sono sempre gli zombie, ma quelli proprio cattivi, però mi angoscio da sola a scriverlo, non so se sia una buona cosa. E poi ci sarebbe un vecchio manoscritto, custodito gelosamente in un cassetto virtuale del mio PC, prima o poi vedrò che farci. Altre cosucce... ma, dato che non sono capace di fare più cose contemporaneamente, credo che mi concentrerò soltanto sul secondo episodio di “Assurde Cronache dell'Apocalisse”.



-Fatti una domanda e datti una risposta.



Sul senso della vita? Già, dovevo fare la persona seria. Sei felice di aver fatto questa intervista? Sì, grazie di cuore per l'opportunità che mi hai concesso. E poi mi sono divertita! Grazie, davvero.



Simpatica e divertente ma non mi sarei aspettata altro dall'autrice di Assurde Cronache dell'Apocalisse, un libro che mi ha davvero entusiasmata! Trovate la recensione qui e l'anteprima qui se interessati.


Ecco i link per comprare il romanzo.

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Volete maggiori informazioni sulla Casa Editrice? Eccole qui.

Ringrazio l'autrice per essersi prestata all'intervista e la casa editrice Inspired Digital Publishing, in particolare Luigi di Mieri, per avermi fornito tutto il materiale necessario per l'anteprima, la recensione e cosa più importante per aver pensato a me.

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